Datato 1990 di Rob Beiner, tratto dall’omonimo libro di Stephen King (1987), “Misery non deve morire” vede tra i protagonisti Lauren Bacall, James Caan, Kathy Bates, Richard Farnsworth.
[quote align=”center” color=”#999999″]Uno scrittore di successo Paul Sheldon, dopo aver subito un incidente stradale a Sierra Nevada, rimasto paralizzato, si trova ad essere soccorso da una donna Annie Wilkes (Kathy Bates), nonchè infermiera e accanita lettrice dei suoi sette romanzi che hanno al centro il personaggio di Misery.
Una donna ambigua, e morbosamente condizionata da un’ossessione sconvolgente nei confronti della protagonista dei bestsellers, perde il lume della ragione dopo aver letto la bozza dell’ottavo libro, in cui scopre che Misery muore.
Presa dall’ira, tortura lo scrittore fino ad obbligarlo nello scrivere un nuovo romanzo in cui dovrà far resuscitare la sua eroina.[/quote]
Il film è un thriller claustrofobico, che accompagna lo spettatore, in un crescendo di emozioni e d’angoscia grazie alla sublime interpretazione di Kathy Bates, non per questo è stata la vincitrice assoluto di un oscar come miglior interprete dello stesso anno.
Un genere cinematografico che a distanza di ventanni ha perso il suo smalto, proprio per l’assenza di idee che inducono gli sceneggiatori-registi, a implementare la tipologia “suspance” con continui e spesso inutili riferimenti allo splatter.
Misery non deve morire è definito indiscutibilmente un Cult che si affianca ad altri capolavori del cinema mondiale, che proverò a raccontarvi prossimamente.
Trailer:
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